Una notte d'agosto. Quattro boati. Serbatoi da 90.000 tonnellate di greggio che saltano in aria. Un 'fungo atomico' nero sormontato da un candido cappello di anidride solforosa pronta a riversare una pioggia di acido sulla città. Ma in quei giorni non piovve e non soffiò la bora. Una fortuna sfacciata che impedì la reazione a catena da un serbatoio all'altro, come speravano i sabotatori. I triestini non più giovani ancora oggi ricordano, 43 anni dopo, con un misto di inquietudine e timore. Ma pochissimi conoscono la vera storia. Perché l'apocalisse sfiorata al deposito costiero della SIOT, piana di San Dorligo presso Trieste, ore 3 circa del 4 agosto 1972, è stata dimenticata. Messa da parte come uno scherzo della Storia. E invece di Storia ne è passata tanta in quei giorni a Trieste...