Nella seconda metà del XX secolo, in particolare dal secondo dopoguerra, l'evoluzione tecnologica e il lavoro di ricostruzione hanno determinato la più grande trasformazione nelle abitudini di vita che si sia mai verificata. Sono scomparse modalità di lavoro tramandate per secoli e le relazioni umane sono cambiate per effetto dei nuovi mezzi di comunicazione. Le giovani generazioni, con le sole nozioni scolastiche di storia, rischiano di non sapere più da dove provengono culturalmente in quanto del "come si viveva" non rimane traccia, se non nei pochi attrezzi conservati negli ecomusei. La scomparsa della civiltà contadina, l'industrializzazione "selvaggia" e le successive crisi del modello di sviluppo socio-economico hanno provocato l'affievolirsi dell'identità individuale e, se anche certe modalità di vita del passato non sono più accettabili, tuttavia, è opportuno farle conoscere e consegnarle alla memoria non nel senso di rammarico o di commiserazione per chi le ha sperimentate, ma semplicemente perché anche le piccole storie concorrono alla formazione della "grande storia" dell'umanità.