Il respiro letterario del poderoso e talvolta tragico affresco che Gibbon elabora sulle vicende che portarono al declino e, infine, al crollo di un'entità statuale immensa e articolata come l'Impero d'Occidente prima e quello Bizantino mille anni più tardi, è ancora fonte di fascino per il lettore appassionato, quanto di ispirazione per moltissimi scrittori, e narratori, che a quei secoli attingono per nuove epopee, storicamente fondate o soltanto vagamente correlate. La Storia di Gibbon ci restituisce una romanità multietnica, consumistica e, in senso lato, capitalistica. Una società dominata da famiglie che utilizzano la leva finanziaria per assumere il controllo della leva politica e militare, nell'esclusiva ricerca dell'interesse proprio. Un fenomeno che per Gibbon assume carattere estremo con la divisione dell'apparato imperiale e la nascita dell'Impero Bizantino.