Il saggio analizza, grazie a numerose pubblicazioni e a inediti documenti d'archivio, due pagine poco studiate della Campagna di Russia. La prima è legata al viaggio verso la zona di guerra vissuto tra l'esercitazione, il piacere, l'incognita della sfida. Il passaggio attraverso le zone di guerra e l'incontro di un mondo differente con la ferocia tedesca, gli ebrei vestiti di stracci - che avevano una "fame che spaventava" - e poi i prigionieri di guerra russi e francesi sfiniti lungo i binari. La seconda pagina descrive la vita nelle retrovie tra i magazzini, gli ospedali, i reparti autieri. Dispacci, ordini, "suggerimenti", diramati ai comandi inferiori per contrastare gli incendi, le malattie veneree, i partigiani, i ferimenti accidentali, il freddo e il gelo, l'uso dell'elmetto e cosa fare in caso di attacco aereo. E poi la lotta ai topi, "con le trappole e i gatti", il contrasto al vezzo di raccogliere cimeli di guerra e nasconderli tra i bagagli per portarli a casa, fino alle ricette tedesche per salvare l'olio di girasole e il burro diventati rancidi. Grazie a questo lavoro è possibile osservare l'impreparazione del Regio Esercito Italiano in Russia.