Il mondo sarebbe migliore se talune idee e taluni filoni culturali avessero avuto maggiore fortuna e una più attenta considerazione da parte dei contemporanei. L'Italia sarebbe più avanti se le voci di un'altra Italia non fossero state sommerse dal vociare scomposto e inconcludente. Questo libro non intende popolare un altarino cui accendere inutili lumini, ma fornire la traccia di storie che avrebbero potuto rendere diversa la Storia. Non ci interessa la commemorazione ma ci preoccupa la perdita di memoria, il sommergere il passato - anche recentissimo - in una indistinta marmellata che non ha nulla di dolce. Neanche si tratta di dire che lo scritto o l'esempio dell'uno o dell'altro sono da considerarsi 'attuali'. Quel che serve è considerare vivo il modo in cui ciascuno di loro vide le cose. E le vide anche in modo diverso, talora in contrasto, ma sempre con un taglio originale e ragionato. Così come serve ricordare che la coerenza, che comporta il pagare di persona il prezzo delle proprie idee, non è un vizio ma la sola virtù che la politica e la cultura possono offrire a chi saprà viverle e leggerle senza pensare soltanto al tornaconto immediato.