«I romani hanno spesso dimostrato che non amano né alzarsi al mattino né sollevarsi contro un nemico». Così il colonnello delle SS Eugen Dollmann aveva immaginato l'occupazione nazista di Roma. Dovette ricredersi e constatare che Roma è stata la capitale che ha dato «più filo da torcere». Proprio qui infatti, all'indomani dell'8 settembre, i partiti antifascisti si sono costituiti in Comitato Centrale di Liberazione Nazionale dando vita di fatto alla Resistenza, mentre il re, Badoglio e i capi militari sono fuggiti lasciando la città in balìa delle truppe tedesche. Per gli occupanti nazisti e i fascisti al seguito, Roma diviene un "letto di procuste" punteggiato, al centro come nelle borgate di periferia, da continui attacchi partigiani portati avanti dalle formazioni militari dei partiti antifascisti. Tali azioni vengono sostenute dalle più diverse forme di resistenza popolare, in cui le donne svolgono un ruolo determinante. Via Rasella, Regina Coeli, l'hotel Flora, piazza Barberini, via Tomacelli, la stazione Termini, Tor Pignattara, Centocelle, Quarticciolo, Gordiani, Tiburtino, Pietralata, Ostiense, Ottavia, Monte Mario sono i luoghi più conosciuti della resistenza militare prima e della guerriglia partigiana poi. Questo libro è il racconto di un'epopea di lotta popolare e partigiana. Prefazione di Carla Nespolo.