'Nella prospettiva di longue durée, tipica degli studi di storia delle relazioni internazionali, la prassi diplomatica delle poleis greche è considerata un esperimento tanto eccentrico, per il suo carattere pubblico e orale, quanto fallimentare nella sostanza, per il suo essere «rudimentary in language, personnel and method» (A. Wolpert). I saggi che compongono questo volume si interrogano sulle motivazioni profonde della dimensione "eccentrica" della diplomazia dei Greci, e si dispongono come tappe di un percorso ventennale di ricerca: il naturale punto di partenza è Erodoto, che con Tucidide ha elaborato le categorie dello spazio mentale, della fisiologia, della "poetica" della ???????a greca. Se nei libri "etnografici" delle Storie la situazione diplomatica mette in circolo una sterminata quantità di protagonisti, di tematiche, di oggetti, di modelli di comunicazione, (...)'.