L'emersione della follia, frutto della violenza sistematizzata e globale, affiora come reale e vasto problema socio-politico durante il periodo della Prima guerra mondiale. La Prima guerra mondiale attua una compenetrazione di ruoli fra stato, sanità ed esercito che si traduce in un atteggiamento di negazione del legame tra follia e guerra. Il tentativo di insabbiare le cause di servizio a favore di eziologie genetiche ed ereditarie umilia immeritatamente molti eroi dimenticati. La guerra rappresenta uno straordinario reagente capace di generare nuove malattie, riacutizzare sindromi esistenti e di fornire alla sanità un nuovo campo di battaglia nel quale forgiare le proprie armi. L'impressionante incidenza di patologie mentali presso i soldati durante il conflitto e la reazione spesso empirica della scienza aprono un dibattito sconfinante nell'etica ma non completamente imparziale poiché legato alla ragion di stato. Il nosocomio situato presso l'isola di San Servolo a Venezia raccoglie in sé ognuna di queste tematiche, assieme ad una vasta raccolta documentale ricca di storie straordinariamente umane.