Ma è proprio vero che, a partire dall'età moderna, sarebbe stato tolto alla morte il suo ruolo di motivo centrale della vita? Questo libro vuole confutare la tesi della rimozione e riportare gli individui al pieno riconoscimento del loro essere mortale. Le immagini della morte che la negano come fine o la svalutano sono qui interpretate come relitti di sistemi di orientamento tipici di forme sociali scomparse. Al contrario quelle che realisticamente descrivono la morte come momento finale della vita e corrispondono al moderno stadio di conoscenza della natura sono proprie della società moderna. Nella contrapposizione tra immagini della morte magico-arcaiche e moderno-razionali una in particolare assume speciale importanza: il concetto di morte naturale. Essa porta in sé potenzialità di critica sociale e, se accettata come fine, acquista efficacia normativa per l'intera società.