A poco più di un secolo dall'avventura dannunziana, Fiume continua a rappresentare un passaggio decisivo per la storia dell'Italia tra le due guerre mondiali e l'inizio della crisi dello Stato liberale. La marcia e i sedici mesi di vita della città-Stato si configurarono per molti come un'irripetibile esperienza esistenziale, per altri come uno scenario ideale per futuribili assetti politico-istituzionali. Reduci della Grande Guerra, Arditi, studenti e futuristi vi parteciparono con passione ardente. L'avventura militare per rivendicare la città, abitata in maggioranza da italiani, diede rinnovata risonanza internazionale al poeta-soldato Gabriele D'Annunzio. Ma la sua creatura, la Reggenza Italiana del Carnaro, finì soffocata nel sangue nel gennaio 1921. Di lì a poco fu Mussolini a sancire la definitiva estinzione del complesso itinerario politico e umano del fiumanesimo, incanalandone miti e parole d'ordine nella pratica della violenza squadrista. Dal punto di vista iconografico, i giorni dell'impresa fiumana sono tra i più documentati della storia recente, e questo libro ne è una preziosa testimonianza. L'esperimento dannunziano è raccontato nelle sue tappe essenziali da più di trecento immagini, individuate in archivi pubblici e privati, a corredare un saggio che tratteggia i lineamenti di uno dei più suggestivi e controversi episodi della storia italiana.