Alcune note sulla questione dei ceti medi e dell'estremismo di destra in Italia dal dopoguerra a oggi

Editore: Acro-Pòlis
EAN: 9791281581012
Pagine: 96 p. , Libro in brossura
In commercio dal: 1 febbraio 2024
A partire da 10,00 €

Descrizione

«Grazie al movimento di resistenza l'Italia alla fine della guerra non era stata considerata una potenza sconfitta, come la Germania, ma una nazione "cobelligerante", che aveva contribuito alla vittoria delle truppe alleate. Non intendo riassumere i fatti accaduti, intendo parlare di come è stata costruita la memoria di questi fatti e di come questa memoria sia servita a creare una nuova identità nazionale e una nuova coscienza collettiva. In un certo senso con la Resistenza l'Italia si è autoassolta dei crimini che le sue truppe hanno commesso accanto alla Wehrmacht e accanto alle SS, facendo dimenticare i crimini che aveva commesso l'esercito italiano in Africa. Da qui il proliferare di miti, di mezze verità, come quello che "l'Italia si è liberata dal fascismo da sola". I "cattivi" sarebbero stati soltanto i tedeschi, dimenticando che gli Italiani sia dell'esercito regio che della Repubblica di Salò e la polizia fascista hanno contribuito all'arresto e alla deportazione di ebrei, hanno preso parte ai rastrellamenti e alle rappresaglie, mentre molti semplici cittadini italiani hanno denunciato i loro vicini di casa, perché antifascisti o ebrei, provocando la loro eliminazione.» (l'autore)

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