Quando Gaetano Lupi venne ammazzato in strada, il 19 marzo di un secolo fa, aveva 27 anni. Freddato da un proiettile davanti alla casa dei propri genitori, in via Taverna. "Un quartiere antico, nel quale vibra la passione del saldo cuore piacentino attraverso il palpito del popolo". In quei mesi a Piacenza, come in tanta parte dell'Italia, la violenza era diventata la normalità. Il 1922 fu l'anno dell'affermazione del fascismo. Non immaginiamo però i fascisti come quelli che abbiamo imparato nei libri di storia. Erano rispettati e temuti, in ascesa inarrestabile. Erano la mano armata della classe agraria e possidente, con la connivenza di gran parte della borghesia, per fermare la marcia dei lavoratori, dei "rossi".