Il 18 aprile 1563 ottocento poveri entrarono in processione nel convento bolognese di San Gregorio sotto l'egida di una nuova istituzione: l'opera pia dei poveri mendicanti. Agli occhi dei suoi sostenitori, l'internamento avrebbe liberato le strade dai questuanti, insegnando loro a vivere cristianamente. Negli anni seguenti altre città si dotarono di ricoveri analoghi, il cui scopo era fornire un bagaglio di conoscenze teoriche e pratiche che favorisse il reinserimento nella società dei ricoverati. In questo contesto rivestiva un ruolo nevralgico il lavoro svolto dai mendicanti all'interno e all'esterno dell'ospedale. Questo modello trovò la sua più completa espressione con la costruzione dell'Albergo dei poveri di Genova, una "Reggia dei poveri" in parte sostenuta dai proventi delle manifatture interne. La comparazione fra le realtà di Genova, Bologna e Venezia consente di riflettere su alcuni aspetti poco noti del mondo dell'assistenza in ancien régime restituendo storie di mendicanti, musicisti, mercanti e benefattori, le cui vite ruotavano attorno a questi ricoveri.