Crocevia di genti e commerci da tutto il mondo allora conosciuto, Venezia nel Medioevo importava in Europa i preziosi prodotti d'Oriente, ma anche malattie incurabili e mortali, che potevano dilagare in vere e proprie epidemie. Esposta dunque più di qualsiasi altra città a questi primi rischi dovuti alla globalizzazione, Venezia, escogitò un sistema di controllo e di prevenzione, iniziato seicento anni fa, nel 1423, con la prima struttura di isolamento concepita propriamente per malati contagiosi, il Lazzaretto Vecchio. Questo libro, attraverso una serie di contributi di esperti, descrive in maniera chiara e rigorosa lo sviluppo e l'evoluzione di questo sistema, adottato prima in Laguna, poi per mare e per terra con la rete dei "lazzaretti", un sistema di controllo, integrato con il sistema commerciale, che prevedeva contumacie ('quarantene'), fedi di sanità (green pass) e costituiva un vero e proprio sistema di intelligence, poi esteso a livello mondiale. Oggi i lazzaretti sono strutture superstiti, spesso utilizzate per altri scopi o abbandonate, ma alcuni sono stati recentemente recuperati o sono in via di recupero in quanto monumenti di importanza storica, architettonica e ambientale. In ogni caso vanno considerati come "luoghi della memoria", patrimonio comune, legati alla storia della sanità, luoghi di incontro, dove in molti casi emergono e sono ancora vive e affascinanti le testimonianze di antichi rapporti internazionali e di storie realmente vissute.