L'accentuata polarizzazione nelle Marche della manifattura cartaria, la fama e l'importanza del suo prodotto sono noti sin dal basso Medioevo, ma solo negli ultimi decenni si è imposto all'attenzione della storiografia il case study di Pioraco, visto come centro cartario tra i più attivi e remoti della regione. «Di Stefano in questo libro - sottolinea nella sua presentazione Orietta Da Rold dell'Università di Cambridge- ci ricorda che una ricerca ad ampio raggio può portare a ulteriori scoperte», o ffrendo «strumenti concreti per iniziare a pensare in modo più approfondito alla diffusione della produzione della carta», e non solo sul territorio marchigiano. Attraverso l'analisi di fonti documentarie prestigiose come i carteggi del Fondo Datini di Prato, i documenti dell'Archivio dei Frari a Venezia, i registri doganali dell'Archivio di Stato di Roma, il volume mette in luce l'intensa produzione della carta a Pioraco e Camerino e il suo utilizzo sempre più ampio, in Italia e in Europa, confermando l'importanza di un polo cartario medievale che è riuscito a imporsi per ingegno tecnologico e capacità di rispondere alle esigenze dei mercati contribuendo alla notorietà del territorio.