Alla visione fatalista del destino dell'Occidente e al marxismo vissuto, gli europei orientali contrappongono la fiducia nella compiutezza del modello culturale europeo. L'individualismo esasperato degli occidentali ha avuto conseguenze negative. Durante la follia nazista e la rivoluzione comunista riflettono i maggiori esponenti della cultura europea orientale - gli europei hanno "abbaiato" all'albero sbagliato: si scontravano tre nazioni d'Europa perché altre due, l'America e la Russia, ne assumessero la supremazia. L'Occidente ha guardato con superficialità alla creazione del ghetto culturale chiamato "Est", dimenticando il ruolo avuto dal Sud-Est europeo nella difesa dei propri valori. Dopo secoli di lotte contro diversi invasori, l'Europa orientale si propone come un ponte tra Oriente e Occidente. La tensione Oriente/Occidente (la polarità tradizionalismo-modernismo, provincialismo-universalismo, contemplazione-razionalismo) si ritrova all'interno di tutte le culture. Ognuno di noi ha dentro di sé Est e Ovest. Per Ulisse la patria e l'errare sono inseparabili. Al di là di tutti i pessimismi, forse l'Europa diventerà una persona: una realtà effettiva, non una nuova utopia; ecco il nuovo kairós (tempo mitico della cultura) nel quale sperava l'europeo dell'Est.