In questo breve quanto crepitante pamphlet del 1999 Françoise d'Eaubonne ricostruisce l'origine e interpreta il senso, anche alla luce della contemporaneità, della "caccia alle streghe". Dal XV al XVII secolo l'Europa cristiana, sia cattolica che protestante, fu scossa da una persecuzione delirante della stregoneria. Decine di migliaia di persone accusate di pratiche demoniache furono torturate e bruciate sul rogo. La schiacciante maggioranza di costoro era donna, e non è un caso. Per d'Eaubonne la caccia alle streghe è da leggersi come una guerra contro le donne, i loro corpi, i loro ruoli e saperi ancestrali o appresi, con il fine di stabilire il dominio patriarcale attraverso il terrore e fondare una nuova femminilità sottomessa. Per esprimere questo concetto, formula una nuova e detonante parola: "sessocidio", così come venticinque anni prima aveva inventato "ecofemminismo".