"Ragusa secolo per secolo" vuole offrire sinteticamente ma esaustivamente - come scrive Franco Giorgio - la storia di «una città ambivalente, bifronte, divisa in due. Costruita ora in collina, ora nella vallata. Frantumata in due tronconi: Iusu (giù, in dialetto ragusano), ovvero Ragusa Ibla - la città ricostruita dopo il terribile terremoto del 1693 che rase al suolo tutta la Sicilia orientale - e Ragusa Superiore, la città nuova. Una città dai colori contrastanti: da un lato lo sfavillio della pietra calcarea color del sole al tramonto e dall'altro il nero profondo della pietra asfaltica. Una città che al più tradizionale lavoro contadino, accompagnato dall'accecante luce del sole, ha contrapposto il tetro buio del lavoro in miniera.»