Nel trentennio successivo alla fine della Seconda guerra mondiale, i socialdemocratici europei furono tra i protagonisti di una stagione di sviluppo economico e sociale senza precedenti nella storia del continente. Quella fase, tuttavia, è da tempo esaurita. Concentrandosi sugli anni Settanta del Novecento, questo volume esamina le analisi e le risposte che i socialdemocratici proposero di fronte alla crisi degli equilibri politici ed economici postbellici, all'accelerazione dei processi di globalizzazione e all'ascesa dei paradigmi neoliberali. I socialdemocratici provarono a definire modelli innovativi di governo della globalizzazione, aggiornando e rilanciando la loro tradizione internazionalista. Si confrontarono a questo scopo con attori diversi, dai rappresentanti della potenza egemone statunitense a quelli di un Sud globale in fermento. Ricostruendo queste vicende, attraverso una ricerca condotta in numerosi archivi europei e statunitensi, Michele Di Donato propone un'interpretazione originale della crisi delle socialdemocrazie e delle alternative all'ascesa globale del neoliberalismo.