Nell'affrontare il tema delle relazioni tra Italia e Francia negli anni precedenti la Grande guerra, "Da Adua a Sarajevo" supera i confini della storia diplomatica, per dipingere un affresco della vita politica ed economica del tempo, a partire dalla voce dei suoi protagonisti - da Giovanni Giolitti a Emilio Visconti Venosta, da Giulio Prinetti a Tommaso Tittoni e Camille Barrère - e dell'opinione pubblica. Nel farlo, getta luce sulle oscillazioni tra raccoglimento e spregiudicatezza e tra chiarezza e confusione di intenti della classe dirigente, giungendo a presentare il fatidico passaggio di alleanze dell'Italia tra 1914 e 1915 non come la logica conseguenza di una lunga elaborazione di rapporti bilaterali, ma come una rottura forte e improvvisa.