Nel decennio successivo alle rivoluzioni del 1848-49, l'arrivo di decine di migliaia di esuli nel Regno di Sardegna fu un fenomeno di dimensioni inedite, che ne mutò profondamente il volto e contribuì a orientarne la politica in senso nazionale. Il volume analizza l'azione - tra accoglienza e repressione - del governo sardo nei confronti di una presenza potenzialmente pericolosa per l'ordine pubblico e i rapporti internazionali del paese, e ricostruisce il profilo socioculturale dei fuoriusciti, le motivazioni del loro arrivo, il lavoro, la vita quotidiana, i rapporti con la popolazione, la socialità, le molteplici forme dell'impegno politico, facendo luce su aspetti ancora inesplorati dello scenario sociale e politico del Risorgimento.