Questo volume della collana Il Baule sui notai della campania fra 1500 e 1800 si arricchisce del volume riguardante gli atti notarili del Principato Ultra, soprattutto ad opera del notaio Leo di Torrioni, ma anche di altri, frutto di anni di ricerca presso gli Archivi di Stato di Napoli, Avellino, Benevento. In questo volume ci si sofferma sulla zita di Grotta e le 'cerze' di s.Sofia benevenana, poi sulla fossa della neve di Pietrastornina, e su Buonalbergo. L'autore Sabato Cuttrera riferisce di come sia stato creato in alcuni paesi della Valle del Sabato l'abito proprio delle nozze, che non era bianco, ma bensì una veste, una gonnella di saia imperiale che si tramandava di madre in figlia, tanto sul Partenio, quanto fra Montefusco, Apice e S.Angelo. Un capitolo è dedicato alle chiese di Torrioni e al rettore di Pietrastornina nominato dai papi beneventani, in qualità di abate di San Marco e poi anche di S.Silvestro di S.Angelo della Scala. Altri capitoli riguardano Don Luca Morano di Torrioni, Toccanisi e S.Angelo, la famiglia Piatti, dei banchieri di Bergamo trasferiti a Napoli, commercianti di Greco di Tufo essendo i mercanti del Sabato divenuti consoli di Napoli e poi martiri del 1799, essendo stati banchieri giacobini della Repubblica Partenopea. Altri capitoli riguardano la famiglia dei Capobianco di Benevento trasferiti a Montefusco e infine l'arresto dello stesso notaio che redige gli atti all'arrivo dei Francesi di Bonaparte.