La dominazione araba in Sicilia ha avuto molti risvolti. Tra di queste quello di Alberto Costantino aver creato un nuovo modo di vivere. Ha imposto il latifondo estromettendo nobili siciliani, e dato le terre a lavorare agli stessi contadini (arabi). Il libro - scrive lo storico Lucio Zinna - è un'attenta ricostruzione della dominazione araba in Sicilia: dal primo fallito tentativo, nell'anno 812, con un truce assalto a Lampedusa, e dalla presa di Mazara, da cui originò la lenta occupazione dell'isola, progressivamente tolta ai Bizantini, fino alla conquista (tra il 1061 e il 1087) da parte dei Normanni. Un periodo di particolare rilevanza nella storia siciliana osservato ad ampio raggio dall'autore; dalla vita sociale agli aspetti letterari e scientifici (urbanistica, architettura, medicina, astronomia, matematica, ottica etc.), con indicazioni su epigrafia e monetazione. La Sicilia attraversò un periodo di sviluppo economico e culturale e fu cantata dai poeti arabo-siculi con commossi accenti. Cristiani ed Ebrei - continua Zinna - furono tollerati (e tassati), tuttavia non si registrarono episodi di insofferenza o di esaltazione religiosa come accadde nella Spagna musulmana".