Nel 1918 un Patriarca si oppone a Lenin che vuole abolire la religione. Nel 2024 un Patriarca sostiene Putin in un assordante progetto imperiale. Il volume ripercorre cento anni di storia russa illuminandone molti episodi inediti, ricostruiti dall'autore attraverso una ricerca documentatissima. Si succedono eventi e personaggi, protagonisti e comprimari, che ricordano la grande tradizione del romanzo russo. Il mondo slavo orientale affonda le sue radici nella tradizione bizantina, nella quale si afferma il principio della "sinfonia" tra potere politico e religione. Ma la rivoluzione bolscevica spezza la pretesa "sinfonia": viene avviata una lotta cruenta contro la religione che perdura sino alla Seconda Guerra mondiale, quando Stalin si appella alla Chiesa, vista come incarnazione dello spirito patriottico, per sconfiggere l'aggressore nazista. Dopo il crollo del sistema bolscevico si garantisce la libera professione della fede e si riafferma l'intesa tra religione e politica, che si tramuta ben presto in una nuova singolare "sinfonia" nella quale la Chiesa, tutelata dal regime, fornisce allo Stato la legittimazione della politica volta alla ricostituzione dell'antica Russia imperiale. Oggi, il Patriarca Kirill non solo appoggia la politica espansionistica di Putin, ma ne è anche fonte ispiratrice. Con un testo di Stefano Caprio.