Angela e Olga sono due bambine, poi due donne, poi due signore a cui gli anni hanno aggiunto e non tolto. Ma sono anche la Storia: testimonianza che si fa racconto e memoria di un passato che non deve passare mai perché è sempre dietro l'angolo il potere maligno dell'oblio. "Meditate che questo è stato, vi comando queste parole": il monito di Primo Levi risuona nelle pagine di questo libro prezioso, che come un fiume carsico alimenta un racconto fatto di mille rivi e va ad aumentare la portata delle acque della memoria. Perché è vero che "questo è stato", ma lo è stato in tanti modi diversi per tante persone diverse. E il compito della Storia è proprio quello di costruire complessi mosaici partendo dalle singole tessere, che sono le vicende delle persone. Di Angela, di Olga, dei loro familiari. Dei piccoli e grandi avvenimenti simbolici che le hanno accompagnate. Affinché ciascuna di queste storie si faccia "pietra d'inciampo" sulla strada fin troppo facile della dimenticanza. Tutti i sopravvissuti all'esperienza del Lager si sono sentiti in dovere di raccontare, si sono fatti parola, verbo incarnato, manifesto vivente del male che può albergare nell'uomo quando la sua vista è annebbiata dall'odio. Prefazione di Viola Ardone.