"Tale rivendicazione è resa giusta dal nostro manifesto destino di diffonderci e possedere l'intero continente che la Provvidenza ci ha concesso per sviluppare questo grandioso esperimento di libertà e di governo federale". Così nel 1845 il giornalista, editore e ambasciatore John O'Sullivan sostenne l'annessione dell'intero Oregon nella disputa tra i giovani Stati Uniti e l'antica madrepatria britannica. Era voluto dalla Provvidenza, questo "manifesto destino", e diventò lo slogan attraverso il quale giustificare l'aggressiva azione politica e militare statunitense, in quel XIX secolo che avrebbe visto il neonato stato federale sviluppare i propri muscoli e il proprio cervello attraverso conflitti più o meno grandi, fino al sanguinoso arresto imposto dalla Guerra Civile. Dopo "La guerra d'Indipendenza" (2021) e "La guerra di Secessione" (2018), Roberto Chiavini affronta i lunghi e intensi decenni che separarono i due conflitti, mostrando come il neonato stato dell'Aquila Calva impose la propria legge e la propria presenza sulle altre potenze continentali. Dalla nuova guerra contro la Gran Bretagna, fra il 1812 e il 1815, la narrazione arriva fino alla guerra contro il Messico, che diventò una palestra d'armi per moltissimi leader che più di un decennio dopo si sarebbero affrontati sotto opposte bandiere. La descrizione di eventi, guerre e battaglie è affiancata da schede di approfondimento sui tanti personaggi che caratterizzarono quell'epoca (da Andrew Jackson a Winfield Scott, da Davy Crockett al generale Santa Anna), sulle armi e sugli eserciti, oltre alle consuete sezioni dedicate alla fiction e ai giochi da tavolo.