Il territorio del Valdarno superiore, tra Firenze, Arezzo e Siena, alla metà del XIII secolo era ancora in gran parte soggetto a signorie locali che detenevano il potere in nome dall'autorità imperiale. È in questo contesto che la Repubblica fiorentina progettò la costruzione nel Valdarno superiore di ben sette terre nuove, delle quali solo tre (San Giovanni, Castelfranco e Terranuova) furono poi effettivamente portate a compimento per ragioni diverse e non senza qualche problema; il fine dichiarato esplicitamente dalle autorità cittadine era quello di controllare la produzione e i mercati, presidiare le vie di comunicazione verso sud e sottrarre fideles ai "magnati" del luogo per far "terra bruciata" attorno a loro e minarne il potere alla base; altre motivazioni sembrerebbero essere state marginali.