In un'epoca come il Cinquecento in cui le frontiere dei grandi monoteismi e gli equilibri interni alle singole confessioni vacillavano, i protagonisti del dibattito religioso furono particolarmente inclini a ingaggiare polemiche per dimostrare ai propri accoliti di essere gli unici detentori della verità. La disputa religiosa dimostra gli errori degli avversari negando loro l'accesso alla salvezza eterna, ma serve anche a meglio definire i contorni del proprio credo. I personaggi che animano le pagine di questo volume condivisero una non comune capacità di rielaborare in modo efficace e provocatorio i temi più critici del dibattito a loro contemporaneo, suscitando la reazione (anche violenta) dei loro interlocutori. In ragione di una condivisa abilità controversistica, offrirono tutti un contributo al chiarimento delle posizioni in campo: meglio di qualsiasi teologo o pensatore, contribuirono ad illuminare la storia intellettuale del loro tempo.