"Dalle mura lo sguardo spaziava libero su un'ampia pianura che si estendeva a occidente fino all'Eufrate perdendosi nella foschia lontana. Le rovine di antiche città e villaggi si ergevano ovunque. Quando il sole tramontò, contai più di cento colline, che gettavano lunghe ombre scure sulla pianura. Erano i resti della civiltà assira. ..": con queste parole l'archeologo inglese Austen Henry Layard, intorno alla metà del XIX secolo, descriveva l'impressione suscitata in lui da quella striscia di terra che fu il centro dell'antica civiltà assira, fiorita in Mesopotamia tra il III e il I millennio a.C. Il libro espone sinteticamente, ma con grande ricchezza di informazioni, quanto si sa oggi su questo impero favoloso, sulla sua parabola, la sua organizzazione, la sua cultura.