Il volume presenta scenari di ribellione popolare e contadina nel Mezzogiorno dal XVII al XIX secolo, nella prospettiva della storia culturale, della lunga durata e della storia comparata. Semiotica e retorica delle folle, di gruppi sociali in tumulto (il rosso associato al mestiere del mare, alla simbologia del sangue; il nero della miseria, delle male vite; il carnevalesco, tempo rituale di rovesciamento e ritorno a un'economia morale) alimentano le testimonianze letterarie, gli sguardi sul Sud e del Sud in rivolta, diventano forma interpretativa del contesto, contro una storia fattuale in cui le cause politiche e sociali sono state presentate come istanza storiografica alternativa nella spiegazione della realtà. Nel folklore di rivolta, questa appare contraddittoria, scandita da rapporti trasversali alle classi, da contaminazioni culturali, connivenze e fratture interpretabili alla luce di un sostrato culturale attorno a cui motivi simbolici, sociali, politici vengono a coesistere.