La contrapposizione tra Messina e Palermo per la "questione della capitale" ha profondamente inciso sulla storia della Sicilia di età moderna. L'opera analizza un terreno di scontro particolarmente rilevante costituito dalla costruzione dell'identità sacra della città dello Stretto attraverso la promozione dei culti patronali che assumono i caratteri di una vera e propria «Religione civica». La peculiarità messinese è rintracciabile nell'utilizzo particolarmente rilevante delle piae fraudes agiografiche che hanno una vera e propria "esplosione" nel Cinque e Seicento. Leggende come quelle della Lettera della Madonna hanno l'intento di ribadire la fondazione apostolica della Chiesa peloritana e allo stesso tempo fornire alla città un privilegio, utilizzato con modalità del tutto simili a quelli regi, che giustifichi la primazia e il ruolo di Caput Regni.