Al principio del 1917, i tre imperi in lotta sul fronte orientale erano vicini al punto di rottura, e tra i tre il più vicino alla crisi era senz'altro la Russia. Dopo la rivoluzione di febbraio, la capacità dei russi di sostenere lo sforzo bellico era crollata, e l'ultima disperata offensiva di Kerenskij vide il collasso definitivo delle forze armate. Questo aiutò la successiva rivoluzione bolscevica e una pace zoppicante, mentre le potenze centrali non riuscirono ad approfittare della situazione e, nel 1918, sia l'impero austro-ungarico che quello germanico si arresero e si dissolsero. L'autore segue non solo gli eventi più noti dell'ultima fase della Grande Guerra sul fronte orientale, ma continua a indagare le guerre tra gli Stati successivi all'armistizio del 1918, notando in particolare gli aspetti più critici per gli equilibri dell'area e le devastanti premesse per la terribile guerra che di lì a vent'anni sarebbe nuovamente scoppiata.