Per molto tempo abbiamo studiato la Storia con il volto dei soli uomini, militari o partigiani. Degli altri protagonisti non c'era traccia o vi si accennava appena distrattamente, senza ricordarne nomi, volti e storie. Siamo vissuti per molto tempo come chi riteneva che "la guerra non ha volto di donna". Invece la guerra aveva eccome un volto di donna, e di donna aveva la voce. La guerra ha anche il volto di bambini e bambine, di quei tanti ragazzi e ragazze che a Lanciano dicevano "Okay".