"La figura di Giuseppe Mazzini, a lungo dibattuta, ebbe un ruolo cruciale nella "religione della socialità" che si affermò con la Rivoluzione Fascista. Lo compresero bene i giovani studenti della "Scuola di Mistica", che al patriota-filosofo genovese dedicarono questo agile contributo, oggi ripubblicato con un'appendice di scritti e di spunti dottrinari. A rendere affascinante la figura di Mazzini - durante il Ventennio - non fu soltanto la volontà fascista di "completare il processo risorgimentale", ma anche e soprattutto la mole dei riferimenti, dei simboli e dei miti che la sua opera aveva suscitato ed affermato: dall'amor di Patria alla sintesi di pensiero e azione, passando per il senso dello Stato, per il recupero della romanità quale forza mobilitante, per l'affermazione di una socialità autentica, per l'idea di popolo quale comunità organica e per l'accettazione di una fede politica che si fa prassi quotidiana, giungendo alla costruzione di un "uomo nuovo"."