Una storia, quella di Porto Venere, secolare e straordinaria, a partire dalla sua fondazione, che la Repubblica Genovese promosse per motivi strategico-militari. La fondazione della "colonia" portovenerese nell'estremo levante, di fronte a Lerici, fu compiuta dapprima in funzione anti-pisana, ma assunse poi anche una dimensione demografica, politica ed economica importante, che godette di una favorevole condizione di relativa autonomia all'interno dello stato genovese ma la cui vita fu comunque e sempre sorvegliata dalle magistrature della madrepatria, con la protezione e la concessione di "privilegi" e "immunità" da una parte, la fedeltà politica e la partecipazione militare dall'altra, che consentirono di costituire un legame fra la "Dominante" e la "Fedelissima", ben saldo e duraturo nel corso del tempo. Il libro ripercorre la storia di una comunità che fu anche un attivo covo di pirati e corsari e subì le incursioni barbaresche; ne ricostruisce gli usi e i costumi, traccia le linee fondamentali della vita e dell'economia del tempo, descrive ruolo e struttura delle istituzioni e della società di Porto Venere nei secoli.