Xavier de Mérode è stato definito dai suoi detrattori scaltro, approfittatore, fazioso fino alla violenza. Un carattere ruvido, irruento, sempre pronto alla risposta. Di nobile famiglia belga, ha vissuto il suo ministero nella Roma di Pio IX attraversando tutta la parabola dalla Repubblica romana (1849) alla Legge delle guarentigie (1871). Un periodo non facile, che lo ha trovato strenuo difensore del potere temporale della Chiesa. Durante il suo servizio come elemosiniere, è riuscito a salvare dalla distruzione molte catacombe e cimiteri cristiani dall'invadenza dei piani regolatori del nascente Regno d'Italia. Accusato di essere un "palazzinaro" senza scrupoli, in realtà ha posto con sapienza le basi per gran parte dell'urbanizzazione di Roma e del comprensorio pontino, realizzando opere tutt'ora visibili. Questo libro riporta in luce un personaggio dimenticato, legato al Papa e alla Chiesa, a Roma e alla sua gente, cui si dedicò interamente con intelligenza e cuore, distinguendosi fra i grandi protagonisti del suo tempo.