A più di cento anni dalla sua fondazione, ma anche a più di trenta dal suo scioglimento, il Partito comunista italiano continua ad alimentare l'interesse della ricerca storica. Lo studio del Pci diviene così un modo per osservare la storia del secondo Novecento italiano nei suoi momenti critici: il pervasivo scontro ideologico, la tortuosa ma efficace nazionalizzazione delle masse, il riformismo incompiuto, la modernizzazione industriale e lo stallo politico sono problemi che mantengono una loro vitalità conoscitiva anche grazie alla singolare originalità del comunismo italiano, anch'esso, in fondo, un "comunismo incompiuto". Attraverso una serie di studi sulla cultura politica del partito e dell'intreccio con la sua politica culturale, il libro intende ricostruire la peculiare "guerra di posizione" che il partito nuovo togliattiano andò edificando nel trentennio successivo alla Liberazione, fino a quando - cioè - le molteplici contraddizioni apertesi con il "boom economico" deflagrarono nello scontro con un "altro comunismo", quello della mobilitazione degli anni settanta.