Le letture storiche del Risorgimento continuano per lo più a coincidere, a livello divulgativo, con gli eventi politici e militari di maggiore rilievo, dove i protagonisti sono quelli della tradizione nazionale, da Cavour a Mazzini, da Garibaldi a Vittorio Emanuele. E nonostante gli studi a sfondo culturale dell'ultimo ventennio, la «vulgata» patriottica risulta prevalente. Il presente volume prescinde da questo contesto e considera il Risorgimento un tema di ricerca ideale per analizzare alcuni fenomeni della nascente contemporaneità: il rapporto fra vita vissuta e memoria durante le accelerazioni rivoluzionarie; la costruzione di una visione nostalgica del passato presso una comunità di epigoni consapevoli del trauma rappresentato, nel tempo lungo della vicenda italiana, dalla lotta per l'indipendenza. Non si trattò solo di strategie narrative: questo libro si propone di dimostrarlo, collegando i pensieri alle azioni e indagando i diversi piani in cui memoria e nostalgia intersecarono la sfida nazionale nella sua concretezza: quello visionario, politico-strumentale, personale, cospirativo, evocativo, di volta in volta delineati ricorrendo a eventi e personaggi fra i più noti del patriottismo tradizionale. Un percorso che ci riporta alle origini psicologiche e intellettuali delle strategie private e pubbliche del ricordo risorgimentale.