Il libro mette in risalto quella che l'autore ritiene essere stata la causa principale della caduta della Serenissima, ovvero l'incertezza dei suoi governanti, non a caso definiti "I temporeggiatori della Repubblica", perché incapaci di difendere la neutralità della Repubblica di Venezia nella guerra tra Bonaparte e l'Impero d'Austria. Racconta dell'indifferenza di Venezia alle notizie che davano per imminente una rivoluzione in Francia e della reazione solo diplomatica del governo veneziano ai soprusi subiti dalle popolazioni durante il passaggio delle truppe francesi comandate dal generale Bonaparte. Evidenzia due fenomeni opposti, ovvero, da un lato, la creazione delle prime municipalità democratiche ispirate alla rivoluzione francese, e, dall'altro, le reazioni armate delle popolazioni contro le truppe francesi, quali le "insorgenze" e le "Pasque veronesi". Racconta, infine, quanto accadde in quel fatidico 12 maggio 1797 quando il Maggior Consiglio decise l'autoscioglimento della Repubblica, provocando violenti disordini nella città di Venezia e nelle località del suo estuario e la conseguente risposta della nuova Municipalità provvisoria. Prefazione di Walter Panciera.