Questo libro racconta, con l'ausilio di testi e di bellissime immagini d'epoca, l'impatto che l'invenzione della bicicletta ebbe sul cambiamento dei costumi, della cultura, delle leggi e persino sulla nuova consapevolezza del femminismo e dei ceti svantaggiati. La bicicletta si diffuse rapidamente e rivoluzionò lo stile di vita degli ultimi decenni del XIX secolo. La Bell'Époque si sviluppò proprio in concomitanza all'affermarsi del velocipede. Per assistere a un fenomeno con la stessa potenza dovremo attendere altri 150 anni, quando entrerà nelle nostre vite lo smartphone. Come il telefonino infatti la bicicletta fu causa di interminabili discussioni, di grandi amori, di profonde avversioni e di leggi che ne limitavano l'utilizzo. Rivoluzionò retaggi culturali atavici sino a diventare il vessillo del movimento paritario femminile e il mezzo di un nuovo turismo non solo delle classi abbienti. Fu strumento militare, di spionaggio e insurrezionale, modella per i pittori e musa per gli scrittori, creò nuove forme di relazione che portarono alla nascita dei "Veloce club" e a uno sport nuovo che avrebbe scritto pagine epiche e partorito nuovi eroi.