La viabilità secondaria costituisce il naturale tessuto connettivo con le arterie stradali primarie ma raramente le problematiche relative a questi percorsi sono state studiate in modo approfondito. Malgrado questa avvertita esigenza è mancato finora uno studio che fosse in grado di esaminare questo tipo di percorrenza riconoscendone valore ed importanza. Un risultato importante del seminario è risultato evidente nel constatare quanto sia stata significativa l'eredità lasciata dalla rete viaria medievale, ovviamente dove i terreni e la poleografia restarono abbastanza stabili, per con le inevitabili varianti dovute all'usura dei tracciati che normalmente ricalcavano quelli precedenti. Solo con la «rivoluzione stradale del Dugento», in seguito all'espansione economica legata al risveglio mercantile del libero Comune, si arriverà ad una migliore integrazione tra i due tracciati viari, compiendo un passaggio fondamentale nella comprensione della distribuzione e delle caratteristiche di tutte le comunità rurali, fornendo una lettura completa del territorio antropizzato e giustificando le relazioni e le funzioni dei diversi insediamenti e delle infrastrutture economiche e strategiche.