Diari, agende, manoscritti, epistolari, fogli di calendario, addirittura un lenzuolo: scritture di persone comuni che hanno raccontato l'Italia da un punto di vista assolutamente inedito. Memorie private che da storie singole e personali sono diventate storie collettive e universali. Un patrimonio unico, un'eredità comune di testimonianze spesso ignorate o dimenticate che Saverio Tutino pensò di raccogliere in uno spazio pubblico capace di custodirle, catalogarle e rivitalizzarle. Nel 1984 fondò così l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano, un piccolo centro della val Tiberina divenuto presto 'Citta del diario'. In occasione dei quarant'anni di vita dell'Archivio esce questo volume in cui testi e immagini incentrati su alcune parole ricorrenti che risuonano fra gli scaffali - come futuro, patria, diritti, libertà, amore... - offrono un saggio della varietà e della bellezza di quel 'rumore speciale' di tanti senzastoria che raccontano la vita di un popolo.