Il volume offre una valida testimonianza circa gli sviluppi dei fenomeni religiosi focalizzati in senso spazio-temporale in «Italia», un «insieme geografico, indicato con termine univoco dopo il XIII secolo», caratterizzato da una netta omogeneità cristiana, ma anche da una frammentazione ecclesiastica, dall'assenza di uniformità nel suo sviluppo storico, da originalità regionali molto marcate. Nelle scelte metodologiche adottate, il timbro storico-sociologico risuona nei vari studi modulando il tema del «vissuto religioso» dei fedeli e delle comunità cristiane, con particolare ampiezza di fonti utilizzate (dalle antiche cronache ai testi di pastorale e di spiritualità, ai resoconti delle visite pastorali, alle seriazioni statistiche, ai testi teologici, fino alle opere del pensiero «laico» o comunque irreligioso) e con rappresentazioni attente non solo all'organizzazione canonico-ecclesiastica, ma anche alle manifestazioni liturgiche e devozionali, alla concreta esistenza dei fedeli, captata nelle contingenze economiche, sociali e politiche, come pure nell'ampliarsi e nel restringersi degli orizzonti culturali. Con la Storia religiosa dell'Italia si dà compimento ad un ampio percorso di studi, inaugurato e guidato dalla Fondazione Ambrosiana Paolo VI, che nel 1979 ha dato inizio alle Settimane europee, dalle quali ha preso avvio la collana «Europa ricerche». L'obiettivo di maggior respiro nella pubblicazione di questa collana è quello di contribuire in modo originale ed efficace alla formazione di una coscienza europea, nello spirito dell'ideale manifestato dall'arcivescovo Montini nel 1958: «... ma il giorno in cui una libera circolazione di pensiero e di amicizia, di una cultura comune dovesse fondere i diversi popoli, l'unità spirituale (dell'Europa) diverrebbe realtà».