Rosario Villari (1925-2017) tra il secondo dopoguerra e l'inizio del nuovo secolo è stato fra i maggiori storici italiani, molto noto e stimato anche all'estero, come provano le traduzioni delle sue opere in numerose lingue. I suoi scritti sul Mezzogiorno nell'età moderna e contemporanea, sui rapporti sociali nelle campagne, sulla Napoli spagnola e la rivolta del 1647-48, sulla questione contadina nel processo di unificazione nazionale e nell'Italia del Novecento sono stati per anni al centro del dibattito storiografico e costituiscono tuttora un punto di riferimento degli studi. Le sue ricerche sul Seicento, in particolare, hanno aperto nuove prospettive e lo hanno reso protagonista della discussione internazionale, dando rilievo sia ai momenti di crisi e di rottura che hanno segnato quel secolo sia ai molteplici aspetti della società barocca, con una particolare attenzione alla circolazione delle idee, alle culture e ai linguaggi politici. Villari è stato anche autore di un manuale per le scuole che in Italia ha rinnovato la didattica della storia e su cui si sono formate generazioni di studenti. Questo volume trae origine da un convegno internazionale a lui dedicato, che ha esteso lo sguardo anche alla passione civile che ne ha fortemente caratterizzato la biografia intellettuale: una delle chiavi di accesso alla sua opera, infatti, è proprio il nesso tra storiografia e politica.