La Campania antica (nell'accezione territoriale più ampia) è un laboratorio di forme di insediamento, di morfologie dello sfruttamento agrario, di compresenza di gruppi umani con specifici tratti culturali sin dall'età pre-romana: questo suo carattere peculiare rimane vitale per tutto l'evo antico. La Campania non ha, tuttavia, rivestito quel ruolo centrale nel dibattito storiografico degli ultimi due decenni sulla demografia dell'Italia antica, che ha portato a riconsiderare il ruolo socio-economico di altre aree della Penisola. I contributi raccolti in questo volume indagano i cambiamenti avvenuti sul lungo periodo nel rapporto tra popolazione, risorse e urbanizzazione in Campania, dall'età pre-romana al tardoantico. Una prima parte riguarda la fisionomia della regione in termini generali ed è seguita da una sezione dedicata a specifici territori oggetto di particolare interesse (Capua, Pompei). Il libro si chiude con una sezione monografica dedicata all'Albo di Ercolano, una fonte di primaria importanza per la demografia e la storia sociale della città antica.