Riscoperti e studiati nei primi anni del Novecento da Giuseppe Pitrè, graffiti, disegni e iscrizioni delle carceri segrete del Santo Uffizio spagnolo in Sicilia, collocati all'interno del complesso monumentale dello Steri, rappresentano un unicum nel loro genere e una fonte storica straordinaria e imprevista. Le immagini sacre, le preghiere e le citazioni di salmi e testi biblici costituiscono un vero e proprio inventario delle devozioni di età moderna nel XVII secolo. La flotta schierata nella battaglia di Lepanto ci parla di uomini in movimento tra luoghi geografici di cui attraversano frontiere politiche, linguistiche, religiose. Abbondano le scritte in siciliano, latino, italiano, inglese, ebraico, preghiere, citazioni di testi biblici e di salmi, notazioni sulla vita in carcere, composizioni poetiche in siciliano o italiano. Soprattutto sulle pareti del carcere si leggono nomi e cognomi, accompagnati spesso da una data: essi ci consentono di risalire alle storie giudiziarie degli autori, conservate negli archivi madrileni, aiutandoci a contestualizzare e decodificare le "urla senza suono" dei reclusi per cause di fede. Con un dossier di 65 fotografie a colori delle carceri.