Quando, dopo l'8 settembre 1943, con l'occupazione tedesca e l'avvento della Repubblica Sociale Italiana, si scatena la caccia all'ebreo, il paese di Montespertoli si stringe a protezione delle famiglie maggiormente in pericolo. Tra quanti si adoperano in aiuto dei ricercati, spiccano nelle fonti e nei ricordi i nomi di personalità come il segretario comunale Tullio Sperduti o il maresciallo dei carabinieri Carmelo Gorgone. Ma in effetti si trattò di uno sforzo collettivo e solidale che coinvolse l'intera comunità - mezzadri, lavoratori nelle fattorie, parroci, proprietari terrieri - in particolare nelle frazioni di Gigliola, Trecento e Castiglioni. Nonostante le ricompense previste per i delatori, nessuno degli ebrei presenti sul territorio sarà arrestato o perirà nell'Olocausto. Alcuni dei loro discendenti risiedono tuttora a Montespertoli.