Non sono bastati cento anni per ricucire la ferita aperta dalla marcia su Roma. Quanto accadde il 30 ottobre del 1922 è la metafora violenta di un Paese diviso, di una coscienza lacerata, di un'unità mai del tutto raggiunta. Con "Marcia nera. I giorni che sconvolsero l'Italia", lo scrittore e giornalista Daniele Autieri ci trasporta indietro nel tempo, facendoci rivivere attraverso le pagine del suo libro un momento buio della Storia. Testimonianze dirette, dialoghi, conversazioni telefoniche, documenti inediti si mescolano insieme nel racconto di una stagione di sangue e dolore, soffocati dall'incedere degli eventi che dal 24 ottobre, il giorno in cui Benito Mussolini tenne il suo comizio a piazza del Plebiscito a Napoli, corrono di ora in ora verso l'epilogo scritto dal destino: la nomina del padre del fascismo a presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia. La marcia su Roma diventa così il romanzo di una generazione: chi combatte e chi si difende, chi dialoga e chi agisce, chi vince e chi perde. E come un romanzo viene raccontata in questo libro dove, alle spalle dei protagonisti, galleggiano le vite di uomini e donne.