Il 1° maggio 1947 Salvatore Giuliano e la sua banda sparavano sugli inermi contadini di Piana degli Albanesi, come ogni anno dopo la fine del fascismo riuniti a Portella della Ginestra per celebrare la festa dei lavoratori insieme ai compagni dei paesi vicini, e uccidevano 11 persone. Da decenni il dibattito pubblico si concentra sulla controversa questione della "ricerca della verità" sulla strage, spesso presentata come nascosta nei segreti delle carte e degli archivi dello Stato. Sono questi temi quasi più noti dei fatti stessi. Ma la strage di Portella è davvero la prima manifestazione della "strategia della tensione"? Gli autori di questo libro hanno posto proprio questa domanda al centro della loro riflessione, con l'obiettivo di riportare la discussione nell'alveo dell'analisi storiografica, incentrata sull'analisi del contesto in cui matura l'attentato del 1° maggio 1947 e sulle successive ricostruzioni.