Il 25 settembre del 1943 agli Ebrei della Comunità Ebraica di Roma veniva intimato di consegnare, in circa trentasei ore, cinquanta chilogrammi d'oro in cambio di false promesse. Accadde allora che il Presidente della Comunità Israelitica di Roma Ugo Foà, e il Presidente dell'Unione delle Comunità Israelitiche Dante Almansi, furono convocati negli uffici di Kappler. Gli Ebrei avevano solo trentasei ore a disposizione, altrimenti 200 uomini sarebbero stati deportati in campi di lavoro. Moltissimi parteciparono alla raccolta facendo ciascuno il massimo a seconda delle proprie possibilità. È su questo triste evento che indaga il volume, con obiettivo di ricostruire le ore di tensione che diedero agli ebrei romani l'illusione che il destino fosse ancora nelle loro mani. Questo testo concede, così, una nuova luce all'intera vicenda, ripercorrendo le loro storie e ricostruendo quelle tragiche ore. Emerge, in particolare, il valore inestimabile della solidarietà non solo fra gli ebrei romani perché furono molti i non ebrei che parteciparono alla raccolta, dimostrando anche in questa circostanza quello storico e radicato sentimento di identità e condivisione fra la Comunità e la Capitale.